Settimana blu per l’autismo
Dal 27 marzo al 3 aprile al via la raccolta fondi per i 153 progetti selezionati dalla Fondazione Italiana per l’Autismo.
Una settimana dedicata ai Disturbi dello Spettro Autistico e ai progetti realizzabili per apportare dei miglioramenti nella qualità della vita delle persone colpite. Si tratta di Settimana Blu per l’Autismo, l’evento di raccolta fondi organizzato anche quest’anno dalla Fondazione Italiana per l’Autismo (FIA) che, dal 27 marzo al 3 aprile 2017, avvierà una vera e propria maratona per raccogliere i proventi necessari a finanziare ben 153 progetti, pervenuti dall’apertura del bando (a luglio 2016) e selezionati tra centinaia di proposte. Nello specifico, alla FIA sono giunti ben 277 progetti, dei quali il 24% riguarda l’ambito della ricerca, il 30,7% la scuola e il 44,8% l’ambito sociale.
Le 153 proposte selezionate dai Comitati scientifici di FIA e dal Consiglio di Amministrazione della fondazione, per essere realizzate, necessitano di un budget compreso tra 30.000 e 100.000 euro l’anno. Riguardano l’inclusione scolastica e metodologie didattiche per persone con disabilità e autismo; la ricerca di base e applicata per diagnosi, trattamento e sostegno della popolazione con autismo in età evolutiva ed adulta e il sostegno alle famiglie di persone con autismo per la promozione della qualità di vita loro e dei loro cari. Il numero di progetti finanziati dipenderà dalla quantità di fondi che saranno raccolti durante la campagna, come dichiara il presidente della Fondazione e sottosegretario alla Salute Davide Faraone.
Tra le importanti ricerche sostenute dalla scorsa edizione della raccolta fondi FIA ricordiamo i due progetti proposti dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Il primo riguarda la creazione di un Registro di Patologia per i Disturbi dello Spettro Autistico, un sistema grazie al quale l’Istituto sarà in grado di fornire sistemi informatici di raccolta dati, che possano sostituirsi o integrarsi a quelli che le regioni. Il secondo progetto prevede il potenziamento del rafforzamento del Network Italiano per il riconoscimento precoce dei disturbi dello spettro autistico (Nida), al fine di ridurre i tempi di diagnosi, sviluppando e standardizzando metodi non invasivi per individuare i soggetti a rischio, grazie a sintomi quali un pianto caratteristico o, per esempio, ad alcune movenze del neonato, come dichiarato da Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità.
In ogni caso, l’attenzione sul tema resta alta. L’autismo è una malattia complessa, caratterizzata da disturbi della comunicazione e di interazione con gli altri. Nelle forme meno gravi la capacità intellettive e di comunicazione non sono compromesse; di contro, in quelle più severe le persone colpite tendono presentano comportamenti stereotipati, forme di disabilità intellettiva e tendenza all’isolamento. I primi sintomi compaiono prima dei tre anni e, solitamente, la malattia è quattro volte più frequente nei maschi. La natura dell’autismo è in parte ancora sconosciuta, sebbene si sappia che il 10% dei casi è determinato da cause organiche e che in alcune famiglie la natura della malattia sia imputabile a mutazioni di tipo genetico, associate a fattori di natura biologica e ambientale in grado di predisporre alla malattia. Secondo il Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM), i Disturbi dello Spettro Autistico colpirebbero l’1% della popolazione mondiale. In America, il Centers for Disease Control and Prevention, parla di un bambino americano colpito su 88, mentre in Europa si stima che le persone colpite siano circa 5 milioni.
pubblicato da Milly Barba in SENZA BARRIERE.
(fonte: Press-In anno IX / n. 846 – Oggi Scienza del 24-03-2017)