Roma. Tecnologie a sostegno delle persone con disturbi dello spettro autistico
Fondazione Telecom Italia e Associazione “Una breccia nel muro” hanno presentato a Roma, nel corso del convegno “Tecnologie a sostegno delle persone con disturbi dello spettro autistico”, le novità tecnologiche sviluppate per il trattamento dei disturbi autistici.
L’iniziativa è stata un’occasione in cui ricercatori, operatori e famiglie si sono confrontati sull’importanza degli strumenti digitali quali dispositivi per la diagnosi precoce, piattaforme di raccolta dati, comunicatori simbolici, giochi, applicazioni, robot, facilitatori dell’interazione – per valutare la portata effettiva delle tecnologie e comprenderne le potenzialità a sostegno del loro impegno quotidiano nel limitare il disagio delle persone interessate da tale disturbo.
Sessione 1 – Ausili comunicativi
– Nicola Filippi e Jacopo G. Romani, Needius: Ausilio comunicativo Blu(e)
– Laura Piattoni, Premedia: Comunicatore a display dinamico Zo’è
– Caterina Di Sorbo, Eubios consociata Sapio: Comunicazione facilitata attraverso Dialog
– Marco Gagliotta, Mondo Ausili.it-Albamathic: Comunicatore simbolico con ipad, iAlbaPad2
– Marco Esposito, Una breccia nel muro: Breccia Apps, giochi su ipad e smartphone nelle aree di deprivazione dei bambini autistici
Sessione 2 – Tecnologie per la raccolta dei dati e per la promozione dell’interazione
– Giovanna Gerardi, Una breccia nel muro, Breccia Health, una piattaforma online per il monitoraggio di trattamenti cognitivo-comportamentali
– Antonio Narzisi, Fondazione Stella Maris: Interventi di teleriabilitazione: il Progetto “Prima Pietra”
– Lezione magistrale. Maria Luisa Scattoni, Istituto superiore di sanità, Dalla ricerca pre-clinica alla ricerca clinica: indicazioni per la diagnosi precoce dei disturbi dello spettro autistico
– Andrea Carboni, CNR e Silvano Solari, Università di Genova: Il progetto SiDoReMi
– Giuseppe Palestra, Saracen: L’utilizzo di robot nel lavoro con il bambino autistico
– Giovanni Marino, Fondazione Marino: Riabilitazione comunicativa e inclusione sociale: il Progetto “Allert”