Roma. La lettura: strumento di benessere
Prendersi cura della propria salute senza consultare il medico? Si può fare! Un buon libro può essere strumento di automedicazione per guarire dal dolore della solitudine durante ricoveri prolungati.
“Leggere un libro non è uscire dal mondo, ma entrare nel mondo attraverso un altro ingresso”. È quanto asserisce Fabrizio Caramagna, conosciuto come il re degli aforisti. Ma leggere un libro può significare molto di più: ad esempio, uscire dal proprio dolore, dalla sofferenza che condiziona anche i pensieri a riposo. Significa immergersi in realtà della fantasia che astraggono, rapiscono, appassionano al punto da perdere la cognizione del tempo e, soprattutto, del proprio malessere fino a diventare un antidoto efficace contro il dolore cronico, quello che persiste oltre i tempi ragionevoli di guarigione. Soprattutto se il racconto viene condiviso e commentato con altre persone.
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