Che ne sarà degli alunni con disabilità visiva? L’allarme dell’UICI
Confusione e incertezza minacciano il servizio di assistenza per l’autonomia e la comunicazione, dopo lo smantellamento delle province. Sorte incerta per migliaia di studenti ciechi e ipovedenti. Barbuto scrive a Renzi e altre istituzioni competenti, chiedendo chiarezza dei criteri e certezza del servizio
Che futuro attende gli studenti con disabilità visiva, ora che le province non ci sono più? La domanda arriva da Uici, l’Unione italiana ciechi e ipovedenti, che non nasconde la propria preoccupazione per “ritardi, rallentamenti, ridimensionamenti e, spesso vuoti nell’esercizio delle funzioni relative all’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con disabilità fisiche o sensoriali, funzioni ora attribuite alle Regioni”. Ed è sempre l’Uici a lanciare l’allarme per il prossimo anno scolastico: a due mese dalla riapertura delle scuole, “migliaia di alunni disabili visivi non sanno poi se potranno continuare a fruire dei servizi educativi integrativi, in ambito scolastico ed extrascolastico; dei servizi di trascrizione dei libri di testo in caratteri braille e in caratteri di stampa ingranditi; dei servizi di produzione e distribuzione degli ausili tiflodidattici e tifloinformatici; dei servizi di trasporto casa-scuola-casa e delle rette di frequenza degli Istituti specializzati”.
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